Il terzo trimestre
Con il compimento della ventinovesima settimana di gestazione sei nel pieno del terzo trimestre. Puoi già iniziare a fare il conto alla rovescia da adesso fino alla data presunta del parto. Soprattutto se sei alla prima gravidanza è molto probabile che partorirai qualche giorno dopo la data prestabilita. La percentuale dei parti che avvengono in un secondo momento rispetto a quanto preventivato è molto alta. Questa però non è una regola che vale per tutte perché ogni donna ha caratteristiche proprie e ogni parto è a sé stante.
Il tuo seno adesso è molto sensibile e dolente. Essendo aumentato ulteriormente di volume in questo periodo a causa di un suo maggior accumulo di liquidi e il rigonfiamento delle ghiandole, ha messo sotto tensione anche le fibre nervose provocando un po’ di sensazioni dolorose e una sensibilità maggiore del capezzolo. Anche solo sfiorando il capezzolo potresti provare un grande fastidio.
La tua vescica è sotto stress continuo a causa della compressione sempre maggiore del pancione. Per questo motivo potesti constatare delle perdite di urina soprattutto se starnuti o ridi a crepapelle. Seppur tutto ciò sia alquanto fastidioso devi solo avere pazienza e non preoccuparti più del dovuto. È una cosa normale e del tutto fisiologica che scomparirà dopo il parto.

© Sebastian Kaulitzki, SciePro (2018)
Lo sviluppo del bambino
I tessuti molli del tuo bambino sono ben visibili attraverso una risonanza magnetica ovvero un esame che sfrutta sia i campi magnetici che le onde radio. La testa è molto più proporzionata se paragonata al resto del corpo e adesso i che i suoi organi sono tutti funzionanti, il piccolo non dovrà fare altro che mettere su qualche etto in più di adipe in vista della nascita.
Le ossa del cranio sono ancora morbide e ben elastiche per permettere al cervello un maggiore e rapido accrescimento. Il cervello giorno dopo giorno presenta sempre più anse perché diventa sempre più efficiente e ricco di connessioni fra le sue cellule nervose. Sono proprio le cellule che collegandosi fra di loro danno vita solchi sempre più numerosi e membrane di vario tipo.
Gli occhi che già da tempo erano in grado di distinguere la luce dal buio, adesso risultano molto più sensibili al chiarore. Addirittura il bambino attraverso l’addome della madre riesce a percepire la differenza fra luce artificiale e naturale.
Lo spazio a sua disposizione nel’utero è sempre più ridotto e il piccolo è ostacolato nello stirarsi e muoversi come faceva prima. Per questa ragione la madre potrà sentire dei colpetti più violenti e decisi.
Per il papà
Oramai mancano solo undici settimane alla data presunta del parto e non ti resta che avere un po’ di pazienza ancora prima i vedere che faccia abbia il tuo bambino.
Per ingannare l’attesa parla con amici e parenti che già hanno avuto bambini per sapere se hanno cose da darti che potrebbero essere utili. Infatti molte persone dopo che hanno cresciuto i loro bambini si trovano in casa abitini, carrozzine, biberon e molti altri oggetti che gli occupano solo spazio. In genere non sanno a chi darli perché temono di offendere la sensibilità di qualcuno offrendoli a qualcuno che non conoscono.
Consigli
L’ostetrica che ha seguito fino a questo momento la tua gravidanza potrebbe ritenere necessario ricorrere a visite più frequenti soprattutto nel caso in cui tu le abbia manifestato l’insorgenza di dolori pelvici piuttosto forti e insistenti.
- se soffri di pressione alta questo è il momento devi controllare quotidianamente l’andamento della stessa e avvertire il medico se durante qualche misurazione il valore della pressione arteriosa risulta particolarmente alto
- più ti avvicini al giorno del parto e più sei a rischio gestosi nonché ad altre patologie direttamente collegate alla cattiva circolazione al livello della placenta
- se però tutto sta procedendo senza intoppi e non ci sono sintomi che fanno presupporre un parto anticipato puoi rilassarti e dedicarti un po’ a te stessa
- nei momenti di relax dialoga a voce alta col tuo piccolino in modo tale che possa familiarizzare ancora di più con il tono della tua voce
- massaggiati la pancia delicatamente e picchiettala con le dita. Molto probabilmente il bambino risponderà toccando con la manina dall’interno il pancione